Non sono bastate dieci testimonianze tra atleti in campo e pubblico presente alla gara, depositate ad integrazione del parziale referto arbitrale, per riconoscere il reale tentativo di resistere alle spinte ed allontanare il primo aggressore (pertanto di legittima difesa), per rivedere la squalifica del tecnico Filippo Treno.

Una ricostruzione parziale dei fatti, per una scarsa visuale che trascura gli altri due assalitori, pone un verdetto di equità che stupisce i presenti e chi ha subito il fatto ingiusto.

Gli episodi sono quelli accaduti nella partita del campionato nazionale di serie A1, Cus Pisa contro Hockey Club Pistoia, in cui al fischio finale siamo stati vittime di una aggressione a danno del nostro tecnico. Le molteplici testimonianze raccolte non lasciano dubbi. La tensione è poi cresciuta quando i sostenitori di casa sono scesi dagli spalti, formando un muro davanti al cancello del campo e “rivolgendo diversi insulti verbali nei confronti della squadra del Pistoia”, come riportato nel verbale di gara, che non ci ha permesso di rientrare negli spogliatoi, poi richiamati dall’arbitro al centro del campo per evitare ulteriori scontri che stavano maturando. Naturalmente rispettiamo le decisioni della giustizia sportiva, come nostra abitudine fare. Ma il fatto che gli arbitri non abbiano visto non significa che non sia successo.

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